L’esperienza subacquea è, a detta di chi la pratica con costanza e passione, una delle più emozionanti e incredibili che ci siano.
Bisogna comunque stare sempre ben attenti a determinati aspetti e situazioni, che potrebbero minacciare la vita e la sicurezza di chi si immerge; pertanto abbiamo deciso di elencarvi qui i 10 pericoli più comuni:
10) Il lago: le immersioni al lago, presentano alcune difficoltà da considerare, prime fra tutte il freddo e la visibilità, che può variare da zero a pessima; per questi motivi è indispensabile portare con sé la muta stagna che è impermeabile e termoisolante, permettendo così di rimanere asciutti, insieme ad un computer e ad una buona torcia per potersi orientare con più facilità.
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9) Gli squali: immergersi nelle acque oceaniche, significa molto spesso fare i conti con questi famosi pesci predatori, che possono arrivare ad attaccare anche l’uomo, anche se solitamente non rappresentano un serio problema una volta prese alcune fondamentali precauzioni, come ad esempio quella di farsi affiancare da un esperto, che conosce il loro comportamento e vi permetterà quindi di nuotargli vicino, in tutta sicurezza.
8) Le condizioni meteo-marine avverse: se non ci sono quelle condizioni naturali adatte, è sicuramente opportuno rinunciare all’immersione.
7) La propria salute: per un subacqueo è assolutamente indispensabile avere una buona salute psicofisica, infatti se non ci si sente in forma al 100%, è meglio rinunciare e aspettare una seconda occasione.
Inoltre occorre periodicamente effettuare degli esami di controllo, in particolare al cuore, per scongiurare il pericolo infarto.
6) La corrente: bisogna fare sempre attenzione alla condizione della corrente marina, per non incorrere in alcuni rischi, come ad esempio il fenomeno della washing machine (la lavatrice), ovvero un mulinello capace di trascinare in un attimo il sub verso il fondo o spingerlo a palla verso la superficie.
5) Le immersioni tecniche: sono quelle che richiedono un addestramento avanzato, una grande esperienza ed un’attrezzatura specifica, sulla quale è importante non lesinare il denaro; solo se si rispettano queste misure allora sarà possibile fare immersioni di lunga durata, toccando profondità maggiori.
4) Il panico: gli attacchi di panico possono essere molto comuni sott’acqua, quindi è importante saperne riconoscere in anticipo i sintomi, in modo tale da prevenire dei rischi anche seri o quantomeno cercare di superare la paura con determinate manovre, facendosi aiutare dal compagno di immersione; per questo determinato aspetto è sconsigliabile quindi praticare immersioni solitarie.
3) I percorsi ostruiti: immergersi per ispezionare relitti o grotte è di certo qualcosa di affascinante, ma pericolosa allo stesso tempo, specie se compiuta senza un’adeguata preparazione e senza possedere delle eccellenti condizioni sia mentali che fisiche.
2) La legge di Murphy (se qualcosa può andar male, andrà male): quando ti immergi fallo valutando ogni cosa e prendi la decisione migliore; ad esempio hai avuto una giornata storta? Non insistere e aspetta un altro giorno, oppure ti trovi già sott’acqua, ma c’è qualcosa che per un motivo qualunque non ti da quella concentrazione che serve? Stai sereno, avvisa chi ti sta accanto e risali in superficie.
Ricorda sempre di agire prima di mettere in pericolo la tua vita o quella degli altri e fidati che nessuno ti prenderà mai in giro per questo, qualsiasi sia il motivo che ti ha spinto a prendere la scelta di non proseguire.
1) Superare i propri limiti: occorre conoscere sempre quali sono i propri limiti fisici, psicologici, d’esperienza o di addestramento, in modo tale da scongiurare il più possibile i pericoli in agguato.
È importante fare solo ciò che ti senti di fare e quando te la senti, senza mai e poi mai strafare o affidarti alla fortuna.